Domenico Musicco, presidente di AVISL ONLUS: “Mettete in sicurezza la strada più pericolosa di Roma”

L’intervista a Domenico Musicco su Cronaca Vera in merito all’omicidio stradale di Francesco Valdiserri, terza vittima in pochi mesi sulla Cristoforo Colombo: “Ecco cosa bisogna fare”

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Da Cronaca Vera

 

 

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ROMA- Francesco Valdiserri stava tornando a casa dal cinema camminando sul marciapiede della Cristoforo Colombo, tra le principali arterie romane. Era da poco passata mezzanotte quando una Suzuki Swfit ha perso il controllo, travolgendo la segnaletica, investendo e schiacciandolo contro un muretto: «Ci sono arrivati da dietro, – dirà l’amico Niccolò che era con lui e rimasto miracolosamente illeso – non abbiamo avuto tempo. Lei è scesa dall’auto gridando in stato confusionale e anche l’altro era sconvolto».

Alla guida c’era una ragazza di 23 anni, Chiara Silvestri. E al suo fianco Datan Pensa, 21enne residente a Fara Sabina, finito in ospedale in codice giallo. A Chiara nel 2019 era stata sospesa la patente per sei mesi, poichè si era rifiutata di sottoporsi al test antidroga. Stavolta l’hanno trovata positiva alla cannabis e con un tasso alcolemico nel sangue pari a 1,57, quasi tre volte il limite.

Il pm Erminio Amelio l’accusa di omicidio stradale. Le ha fatto sequestrare anche il telefono, per capire se fosse al cellulare al momento dell’impatto. La giovane è stata mandata ai domiciliari. Rischia dagli 8 ai 12 anni di prigione.

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LA VITTIMA

Francesco era il figlio di due giornalisti del Corriere della Sera, Luca Valdiserri e Paola Di Caro. Strazianti le parole di lei: «Il mio 18enne meraviglioso non c’è più. Il mio bambino che aveva cominciato a correre nella vita. Un’auto nella notte lo ha investito e non tornerà. Nulla più tornerà. Nulla ha più senso. Nulla». E ancora, sui social: «Gli eroi sono tutti giovani e belli. Lui era semplicemente un ragazzo felice. E io non lo sarò mai più. Ciao Francesco amore mio». Giorgia Meloni ha dedicato un pensiero alla cronista, su Twitter: «Cammineremo con te, perché tu non sia sola mentre attraversi l’inferno».

Le pagine social di Francesco e del gruppo musicale di cui faceva parte, gli Origami Smiles, sono state riempite di messaggi. E una sua ex insegnante del liceo Socrate lo ricorda così: «Era un ragazzo sensibile e rispettoso degli altri, intellettualmente curioso, sognatore, amante della letteratura e della musica, pieno di interessi, decisamente bello. Sono sconvolta e al tempo stesso piena di rabbia. Spero che la sua morte incomprensibile e inaccettabile in un Paese che si dice civile, in una Capitale senza controlli, serva a smuovere le coscienze degli amministratori e dei decisori politici».

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LE PAROLE DELL’AVVOCATO DOMENICO MUSICCO

Tuttavia il caso di Francesco rischia di non essere l’ultimo: sulla stessa strada era morta ad aprile l’attrice morì l’attrice Ludovica Bargellini, a settembre ha perso la vita un centauro 37enne. L’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità), non le manda certo a dire:

«Gli incidenti mortali sulla Colombo ormai non si contano nemmeno più. Si tratta certamente della strada più pericolosa di Roma, sulla quale, peraltro, i limiti di velocità erano stati anche aumentati. È di ogni evidenza che serva un controllo fisso su quell’arteria. Non mi riferisco soltanto agli autovelox, che troppo spesso risultano utili unicamente a fare cassa, ma a pattuglie che vigilino sul traffico, con tanto di verifiche a campione con alcol test, su cui siamo il fanalino di coda dell’Europa: facciamo un milione di verifiche l’anno, contro i dieci milioni effettuati in Francia e i Inghilterra. Servono dissuasori di velocità. Non possiamo soltanto continuare a constatare decessi. E non solo sulla Colombo: nel 2021 Roma ha contato 50 pedoni morti, oltre a 47 ciclisti e a 9 in monopattino. Le buche e i dossi provocati dalle radici fotografano il disastro delle strade della Capitale».

Una di queste radici provocò la morte di Elena Aubry, la 26enne che il 6 maggio 2018, perse così il controllo della sua Honda finendo contro un albero. Musicco segue il caso per la sua famiglia nel procedimento civile, così come rappresenta la parte civile nel processo per la morte di Luca Tosi Brandi, il ventenne che perse la vita a causa di una buca in cui incappò con la motocicletta.

«C’è un altro aspetto che preoccupa – aggiunge l’avvocato – ed è quello dell’applicazione della legge sull’omicidio stradale, di cui per anni siamo stati promotori. Troppo spesso pm e giudici tendono a chiedere e ad applicare il minimo della pena, ovvero 5 anni, che tra sconti e riti alternativi, finiscono per trasformarsi in 2 o 3. Senza contare che spesso la patente non viene nemmeno revocata. Insomma, si rischia di prestare attenzione più al colpevole che alla vittima, come accadeva prima dell’introduzione della legge. E questo non va affatto bene».

Tutti gli interventi dell’avvocato Domenico Musicco sul caso di Francesco Valdiserri – GUARDA

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