Sei morti sul lavoro in un solo giorno: due tecnici in un deposito di azoto, due operai caduti da un’impalcatura, uno travolto da un tir, un agricoltore falciato da una trebbiatrice. Da Milano a Torino, dal padovano al pisano.
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di AVISL (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e Malasanità) commenta: «Nel 2021 è assurdo che si muoia ancora sul posto di lavoro. Fino ad oggi si contano quasi 700 vittime, con un aumento sostanziale degli incidenti rispetto al 2020. Abbiamo tre ordini di problemi: il primo è l’assenza di adeguati controlli atti a prevenire gli incidenti. Il secondo è la scarsa propensione a punire i datori di lavoro che, per profitto, trascurano la sicurezza dei dipendenti. E il terzo riguarda la giustizia: quando risulta acclarato il mancato rispetto delle norme di sicurezza, i risarcimenti dovrebbero essere rapidi e congrui. Invece assistiamo a processi sfibranti, costosi e che durano anni. Il legislatore deve trovare una seria soluzione. E lo deve fare in fretta, perché ogni giorno contiamo quasi tre vittime in più».