Irene Boruzzi, 19 anni, è stata investita e uccisa dall’auto guidata da Davide Melillo, nel bolognese, con un tasso alcolemico superiore 4 volte al consentito. L’uomo aveva precedenti per guida in stato di ebbrezza e ora si trova ai domiciliari. Il presidente di Avisl Domenico Musicco: “No al patteggiamento e a sconti di pena”
Incidente terribile a Castenaso, nel bolognese, dove Irene Boruzzi, studentessa di 19 anni, è stata travolta e uccisa da un’Opel Astra. La ragazza stava facendo jogging e sarebbe stata investita sulle strisce pedonali. L’automobilista, Davide Melillo, 45 anni, ha fermato la sua folle corsa solo dopo averla trascinata per 200 metri. Precedenti per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale, all’alcol test è risultato aver un tasso etilico 4 volte il consentito dalla legge. È stato arrestato per omicidio stradale e si trova ora ai domiciliari.
L’avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl (Associazione Vittime Incidenti Stradali, sul Lavoro e malasanità) commenta: «Mi auguro che in una vicenda del genere siano rigettate richieste di patteggiamento e sconti di pena. Si tratta di uno dei casi tipici previsti dalla legge sull’omicidio stradale, che va applicata con durezza. Purtroppo l’episodio mette in luce ancora una volta gli scarsi controlli sulle strade, nonostante la diminuita circolazione dovuta alla pandemia. Solo per fare un esempio, proprio gli alcol test sono in Italia poco più di un milione, ovvero circa un decimo di Francia, Germania e Gran Bretagna».
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