Lunga intervista sul settimanale Nuovo, in edicola, al presidente di Avisl Domenico Musicco, che sulle devastanti cifre inerenti le morti sulle strade dice: «Finché non si agirà in modo serio, questi numeri sono destinati a salire»
Estratto da Nuovo Settimanale:
«Finché non si agirà in modo serio, questi numeri sono destinati a salire», osserva l’avvocato Domenico Musicco, che in veste di presidente dell’Associazione vittime incidenti stradali (Avisl) è stato uno dei promotori della legge sull’omicidio stradale in vigore dal 25 marzo 2016.
Vuol dire che la legge non basta a garantire la sicurezza stradale?
«Assolutamente no: non basta. Governo e ministeri preposti hanno erroneamente pensato che un provvedimento repressivo sarebbe stato sufficiente a far diminuire gli incidenti. Ma era evidente fin da principio che lo spauracchio della legge non sarebbe bastato ad arginare i crimini stradali».
Che cosa ci vorrebbe?
«Più controlli, soprattutto sul tasso alcolemico e sull’uso dello smartphone alla guida. In Italia con l’etilometro ne vengono eseguiti appena un milione e duecentomila l’anno, ossia un decimo rispetto a Francia, Germania e Inghilterra».
Come si spiega questa mancanza?
«Tanto per cominciare mancano gli etilometri, che ogni anno devono venir mandati a Roma per essere revisionati, il che comporta un iter complicatissimo, che li rende praticamente indisponibili. E poi mancano le pattuglie».