Stamane udienza dal gip, dopo che il gup Piera Bossi, concordando con le memorie del presidente di Avisl Domenico Musicco, aveva rigettato il patteggiamento a 5 anni, ritenendo la pena troppo lieve
Tutti i principali mezzi d’informazione tornano ad occuparsi del caso di Giuseppe Morgante, sfregiato dalla sua ex Sara Del Mastro. La difesa ha chiesto il rito abbreviato. L’articolo del Corriere della Sera, con l’intervista all’avvocato Domenico Musicco
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Da Corriere.it
Sarà processata con il rito abbreviato, subordinato a perizia psichiatrica, Sara Del Mastro, la 38enne che ha sfregiato con l’acido l’ex fidanzato Giuseppe Morgante, 30 anni, lo scorso maggio a Legnano (Milano). Lo ha deciso il gip di Busto Arsizio (Varese), che ha accolto anche la costituzione di parte civile di Morgante. Sara Del Mastro, che è in carcere dal maggio scorso e che non si è presentata in aula, aveva chiesto di patteggiare una condanna a 5 anni, richiesta respinta dal gup nella scorsa udienza.
«Voglio solo giustizia, credo che la perizia sia solo una scusa, lei era lucida», ha ripetuto Giuseppe Morgante, affiancato dal suo avvocato Domenico Musicco che si è opposto al patteggiamento di Del Mastro, affermando che «non si può rovinare la vita di un uomo in questo modo e cavarsela con niente». Poi ha aggiunto: «Non siamo contrari pregiudizialmente a una richiesta di perizia, se si ravvisasse che l’imputata necessita anche di cure psicologiche, ma questo non deve diventare un escamotage per ottenere uno sconto di pena». Anche Morgante nominerà un perito di parte. «Del Mastro ha esibito un certificato medico – ha concluso Musicco – che attesterebbe che prima dell’aggressione, lo stesso giorno, era andata dallo psichiatra, lo trovo un alibi precostituito».
Il 7 maggio, poche ore prima dell’aggressione, Sara Del Mastro aveva incontrato uno psichiatra. Poi era tornata a casa e aveva trascorso alcune ore con la figlia di otto anni, cosa che non faceva spesso. Una delle spinte a vedersi con lo specialista può essere stata «innescata» dal servizio de «Le Iene», la trasmissione Mediaset, la cui «inviata», i giorni precedenti, aveva raccolto la richiesta di aiuto di Morgante, perseguitato da Sara con pedinamenti, sfuriate, raffiche di messaggi e di telefonate notturne da numeri sconosciuti (la mancata accettazione della fine della relazione, l’urgenza di convincerlo a ricredersi). L’inviata aveva contestualmente intervistato Del Mastro. Sottoponendola a un test di gravidanza — secondo alcuni parenti «offensivo, prepotente» — per sbugiardare la «convinzione» d’essere incinta di Giuseppe, e invitandola proprio a incontrare uno psichiatra. Nei piani della scaletta, il servizio sarebbe dovuto andare in onda quella sera, ma è fu procrastinato a causa dell’aggressione, avvenuta alle 21.50. È possibile che nelle ore antecedenti, a cominciare dal tardo pomeriggio, Del Mastro leggendo i social si sia resa conto che a breve centinaia di migliaia di italiani l’avrebbero vista e conosciuta, e sia stata colta dal panico.
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La stampa di oggi sul caso di Giuseppe Morgante:
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