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INCIDENTI MORTALI A COMO E PALERMO

“Ci sentiamo di rivolgere un appello, e in questo ci uniamo alle forze dell’ordine” dice l’avvocato Domenico Musicco, presidente della Onlus Avisl, commentando quanto accaduto all’alba di domenica mattina a Como, dove Gaetano Banfi, 22 anni, dopo una serata passata con gli amici, è stato investito da un mezzo pesante mentre tornava a casa a piedi.

“Dai primi rilievi l’ipotesi più accreditata è che il giovane sia stato investito da un mezzo il cui conducente è scappato. L’appello lo rivolgo in particolare a chiunque abbia assistito all’incidente o si trovasse nella zona nell’ora dell’incidente, e possa fornire elementi utili per rintracciare il pirata della strada, ma anche a coloro che in questi giorni noteranno un furgone o un camion l’auto con la parte destra danneggiata o lo specchietto retrovisore esterno di destra rotto. Purtroppo il fenomeno della fuga davanti ad un incidente continua ad essere un comportamento tra i più reiterati in caso di investimento. Spesso il pirata non mostra emozioni, se non per sé stesso. È più preoccupato di trovare una via d’uscita e limitare le conseguenze penali, che di aver appena ucciso una persona ed essere scappato. Inventa scuse, ricostruzioni incredibili pur di farla franca. Eppure nel 90% dei casi i pirati vengono individuati”.

Discorso diverso, invece, per quanto riguarda quanto accaduto a Belmonte Mezzagno, nei pressi di Palermo, dove due giovani di 16 e 17 anni sono morti in un incidente stradale.

“In questo caso la responsabilità è del conducente, Fabio Musso, un ragazzo di soli 20 anni, arrestato dai carabinieri dopo il test per verificare l’assunzione di alcol e droghe. Il ventenne infatti aveva un tasso alcolemico pari a circa il doppio rispetto al limite (105 microgrammi contro i 50 fissati per legge) ed è stata accertata l’assunzione di cannabis. Tra l’altro Musso, neopatentato, non avrebbe potuto nemmeno guidare un’auto di quella cilindrata. L’accusa è chiara sin da adesso: omicidio stradale aggravato. Per questo ci aspettiamo pene adeguate alla condotta del giovane alla guida. Il nuovo codice della strada prescrive misure più stringenti, ma perché siano più efficaci occorrono controlli mirati e capillari, soprattutto dove sappiamo che episodi del genere possono accadere”.

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