Stavano partendo per qualche giorno di vacanza, ma non sono mai riuscite a prendere quell’aereo: tre amiche tra i 20 e i 40 anni hanno perso la vita in un drammatico incidente sull’A1, all’atezza di Calcara di Crespellano, in provincia di Bologna.
Si tratta di Veronica Fili (22 anni), Otilia Camelia Ceornodolea (23 anni) e a Zainaba El Aissaoui (41 anni), sorella maggiore di Souaad, 23enne e unica a salvarsi. La ragazza è ricoverata all’ospedale Maggiore di Bologna e sarebbe ancora ignara della morte della sorella e delle sue due amiche.
“Ora è ancora presto per dire dove stanno le colpe, ci saranno delle perizie, utili a stabilire anche a che velocità procedeva il camion e se è stato fatto di tutto per evitare l’impatto. La cosa che colpisce è che queste ragazze, come troppo spesso accade, stavano per vivere una vacanza spensierata e ora ci sono tre famiglie in lacrime. Lo ripetiamo da tempo: una legge, quella sull’Omicidio Stradale, da sola non basta a fermare queste stragi. Occorre riflettere sulle cause di questo tipo di incidenti”.
Così parla l’avvocato Domenico Musicco, presidente della Onlus Avisl sulla strage di Sassuolo.
“Due i fattori sul banco degli imputati. Si tratta della stanchezza dei conducenti e della scarsa manutenzione degli automezzi. Da tempo stiamo monitorando la situazione. Dagli studi che abbiamo condotto sui dati Aci Istat e’ risultato che il 90 per cento degli incidenti in cui sono coinvolti camion dipendono interamente o parzialmente da fattori umani; ad esempio, quando uno o più conducenti dei veicoli coinvolti sono distratti, stanchi o non valutano bene la propria velocità. C’e’ poi un altro aspetto. Sempre più spesso la manutenzione dei veicoli viene trascurata a causa della crisi e per alzare i margini di profitto”.