Solo pochi giorni fa ho incontrato il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini. Insieme stavamo riflettendo sulla necessità di rendere ancora più stringenti le norme salvaciclisti. Purtroppo l’incidente in cui è morto Michele Scarponi per noi non è una novità. Un dato, su tutti, racconta quanto ancora ci sia da lavorare a favore dell’utenza debole della strada: nel nostro Paese ogni 35 ore un ciclista è coinvolto in un incidente.
Le dinamiche nella maggior parte dei casi si assomigliano: la velocità e il mancato rispetto del codice della strada. Proprio come è accaduto oggi, dove il conducente del furgoncino che ha travolto e ucciso Scarponi non ha rispettato un stop. Dobbiamo attivarci per fermare questa strage dai costi sociali altissimi. In questo momento, il nostro pensiero va alla moglie e ai due figli di questo atleta che aveva saputo conquistare il cuore di tanti tifosi. Sin da ora, siamo disponibili a prestare aiuto alla famiglia”.
Così l’avvocato Domenico Musicco, presidente della Onlus Avisl (Associazione Vittime Incidenti Stradali) commenta quanto è accaduto a Flittorano, in provincia di Ancona, dove Michele Scarponi ha trovato la morte mentre si stava allenando.