“Dare l’ergastolo alla patente per i consumatori abituali di droghe può essere la strada giusta”.
La proposta arriva dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto ieri al workshop europeo “L’Europa unita sulla sicurezza stradale. Fare sistema. Per una strategia comune”, organizzato a Roma alla Scuola superiore di Polizia. L’incontro fa parte degli eventi legati alla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea.
Il titolare del Viminale ha spiegato che “chi fa uso abituale di droga deve essere controllato in modo straordinario perché la patente non può essere una licenza di uccidere”. E’ per questo che secondo Alfano ci vorrebbe una norma specifica che si allinei alle politiche europee che “non parlano di diritto alla patente per chi mette in atto comportamenti ingiustificabili come mettersi alla guida dopo aver fatto uso di alcol o stupefacenti”.
Il ministro ha sottolineato che si sono fatti passi avanti sui controlli alcolemici, ma non altrettanto è avvenuto per quanti fanno uso abituale di droghe. E ha ricordato che in Italia negli ultimi anni si sono registrati risultanti importanti in questo settore, fino quasi a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 50% di vittime della strada.
“Propongo – ha precisato Alfano – che si giunga ad una direttiva europea perchè si riesca al più presto a omogeneizzare le linee guida e le procedure in tutti i paesi dell’Unione”. Infine il ministro ha detto che “nei casi estremi, di chi consuma droga o alcol sapendo di doversi mettere alla guida subito dopo, occorre procedere con l’omicidio stradale”.
Durante il workshop ha preso la parola anche il capo della Polizia Alessandro Pansa, evidenziando che “va dato sempre più spazio all’uso delle nuove tecnologie. I controlli con il tutor in autostrada hanno portato a una riduzione degli incidenti mortali del 50%, ma il ricorso alle nuove tecnologie non andrebbe limitato ai soli controlli sull’eccesso della velocità ma esteso a tutta un’altra serie di infrazioni”. Pansa ha spiegato infatti che “oggi è possibile rilevare a distanza anche violazioni potenzialmente pericolosissime quali il mancato uso del casco, la circolazione senza copertura assicurativa, la mancata revisione periodica dei veicoli, il sovraccarico dei Tir e la circolazione dei mezzi sotto sequestro”.